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Il volume è un omaggio alla figura di Alessandro Mendini (Milano, 1931), architetto e designer tra i più celebri a livello internazionale. Sono oltre ottanta le opere presentate tra dipinti, disegni, progetti, sculture, mobili, oggetti d'arredo creati dall'inizio degli anni settanta sino a oggi, in un percorso che si caratterizza per una serie di incontri e contaminazioni con grandi esponenti della letteratura, del design e dell'arte. Ogni capitolo fa riferimento a un autore che Mendini considera parte integrante del suo processo creativo, ovvero Marcel Proust, Ettore Sottsass, Kazimir Malevich, Alberto Savinio, Frank Stella e Maurizio Cattelan. Come afferma il curatore Alberto Fiz "non c'è alcuna forma di anacronismo o di citazionismo fine a se stesso, ma ogni volta si sviluppa una differente forma di empatia". Emblematico è il caso di Marcel Proust, a cui è legata una delle opere più famose di Mendini, la Poltrona Proust del 1978, o Kazimir Malevich, la cui teoria del colore viene applicata da Mendini a Neo Maleviè, una scultura in cartapesta dipinta a mano. Il volume accoglie un saggio di Alberto Fiz, un contributo critico di Daria Jorioz e una raccolta di testi di Alessandro Mendini.