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Il volume è dedicato ad Agostino Bonalumi (Vimercate, 1935 - Monza, 2013), artista che, tra i maggiori protagonisti del secondo dopoguerra, ha impostato la Pittura-Oggetto come segno linguistico di riferimento della sua riflessione, insieme a Piero Manzoni ed Enrico Castellani. Il catalogo presenta una selezione di cinquanta opere che spaziano dalle prime esperienze nell'ambito dell'informale - come Rosso del 1957 - per giungere all'indagine dell'ultimo decennio, rappresentata da Bianco, un trittico del 2009. Il volume offre un'occasione per riflettere sul percorso artistico di Bonalumi, basato sull'estensione tridimensionale dell'impianto pittorico: dalle prime estroflessioni sino alle variazioni realizzate nei decenni seguenti, sempre con il medesimo rigore formale e poetico. Il volume raccoglie una selezione di testi scritti da Agostino Bonalumi dagli anni sessanta sino a oggi in gran parte inediti. Completano il volume un saggio di Alberto Fiz e un'intervista con Fabrizio Bonalumi, figlio dell'artista.