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Sono trascorsi diciassette anni dalla scomparsa di Angelo Savelli (1911-1995) e la sua figura è ancora avvolta da un velo di mistero. Eppure si tratta di una personalità che ha occupato un posto di assoluto rilievo nell'arte del dopoguerra, come dimostrano la partecipazione a cinque Biennali di Venezia, dove nel 1964 ha vinto il Gran Premio della Grafica e i numerosi riconoscimenti quali la Guggenheim Fellowship e il premio dell'American Academy of Arts and Letters di New York assegnato su segnalazione di Robert Motherwell. In dialogo con le avanguardie italiane e americane, da Lucio Fontana a Barnett Newman, da Piero Dorazio a Ad Reinhardt, elogiato da Giulio Carlo Argan e dalla critica più sensibile, questo volume consente di riscoprire il grande artista calabrese che per quarant'anni ha fatto del bianco la sua cifra stilistica di riferimento. Oltre ai testi introduttivi, sono accolte nel volume un'ampia antologia critica, una raccolta di testi dell'artista, interviste e apparati biobibliografici. Intervista ad Angelo Savelli di Teodolinda Coltellaro. Intervista a Piero Dorazio di Antonella Soldaini. Testi: Alberto Fiz, Luigi Sansone, Tonino Sicoli, Gianni Schiavon, Fabrizio D'Amico, Attilio Podestà, Kenneth B. Sawyer, Giulio Carlo Argan, Vanni Scheiwiller,