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Ugo Attardi (1923-2006) è fra gli artisti contemporanei che meglio hanno saputo appropriarsi del mito: uno spazio ai confini del mondo conosciuto, al limite dell'ignoto, uno spazio infinito. Attraverso le immagini, egli ha creato un eccezionale trait d'union tra il mito stesso - in particolare quello di Ulisse, che sempre lo ha affascinato - e la realtà cruda e prosaica, spesso misera, della contemporaneità, della quale è riuscito a svelare il meraviglioso mistero che comunque la anima. Il mito è figura, che senza posa si agita nella mente dell'uomo, che s'incarna nelle immagini create dall'arte. Per questo Attardi non si limitò alla ricerca astrattista, alla quale si era dedicato come co-fondatore del gruppo Forma 1, sentendo "la mancanza della sottile magia della finzione, la finzione propria della figurazione". Un percorso, un viaggio, tormentato e affascinante, che questo libro intende documentare. Testi di: Andrea Attardi, Ugo Attardi, Carlo Ciccarelli, Silvia Pegoraro.