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Nel centenario della nascita di Milano Marittima, il volume ricorda la figura di Giuseppe Palanti (Milano, 1881-1946), un artista che, nel corso de primi decenni del Novecento, ha rappresentato, attraverso la sua poliedrica attività, l'entusiasmo di una classe media e alto borghese italiana, fiduciosa nel secolo che si era appena inaugurato. Pittore, illustratore e grafico per eleganti riviste e per importanti spettacoli di opera lirica, autore di disegni per ceramiche e oggetti d'arredo, infine ideatore di quel paradiso vacanziero ed elegante che è stata - ed è tuttora - Milano Marittima, Palanti è riuscito a coniugare l'antica, solida tradizione artistica lombarda - figlio di un falegname, fu docente amatissimo presso l'Accademia di Brera - con l'esigenza di novità che il nuovo secolo aveva portato. Il volume restituisce ai lettori l'opera di questo artista versatile, riproponendo in diverse sezioni i ritratti, le nature morte, le scene di atelier, i paesaggi - tra cui l'amatissima Cervia - i manifesti, le riviste, le stampe, i bozzetti, gli studi grafici e i documenti inediti, provenienti da musei pubblici e da collezioni private. I saggi offrono un ritratto a tutto tondo di Palanti, approfondendo il suo ruolo di urbanista, il rapporto con il mondo del teatro e i lascito rappresentato dall'Archivio Palanti. Il volume è completato da apparati biobibliografici.