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Il volume accompagna una grande rassegna dedicata a uno dei maestri della fotografia italiana: Arturo Ghergo. Nato nel 1901 a Montefano, in provincia di Macerata, Ghergo iniziò a lavorare nello studio del fratello, imparando le prime tecniche e la camera oscura. Nel 1929 si trasferì a Roma dove, nonostante i pochi mezzi di cui disponeva, riuscì ad aprire uno studio di fotografia in via Condotti e a farsi conoscere nel mondo dell'alta società romana come ritrattista. Le sue opere, caratterizzate da una tecnica di ripresa e di successiva manipolazione delle immagini all'avanguardia per i tempi, divennero una moda: quasi tutti i VIP dell'epoca vollero un ritratto di Ghergo, che stabilì anche uno speciale rapporto con Cinecittà, diventando "il fotografo delle dive". Fra i numerosi personaggi del Novecento che posarono per Ghergo si ricordano Sofia Loren, Ingrid Bergman, Gina Lollobrigida, Alida Valli, Vittorio Gassman, Amedeo Nazzari, ma anche Papa Pio XII, Luigi Einaudi, Alcide De Gasperi, l'Aga Khan, Pietro Badoglio. Nel volume sono raccolte 150 fotografie vintage prevalentemente in bianco e nero, che descrivono l'arco completo della carriera di Ghergo, dagli esordi degli anni trenta fino all'approdo verso la nuova tecnica del colore alle soglie degli anni sessanta. Immagini che diventano memoria di un paese e di una storia, quella di un'Italia in piena euforia e in pieno boom economico. Foto statuarie, senza movimento, in cui tutto si compone in una classicità senza tempo.