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La mostra "Unite per unire" rivolge lo sguardo all'evoluzione sociale delle donne con particolare attenzione agli anni più lontani, quelli compresi tra il 1861 e il 1914. Con il passaggio dalla prima alla seconda metà dell'Ottocento si assiste, nell'Italia settentrionale, e in particolare a Milano, al coagularsi, intorno agli obiettivi politici e militari di un'elite composta prevalentemente dalle classi borghesi, di istanze sociali e culturali: anni densi di cambiamenti per il neonato Stato italiano e di amare delusioni per le donne. In quella storia i nomi delle donne non erano necessari, eppure hanno rappresentato la metà dell'Unità, con la loro partecipazione attiva alla costruzione della nazione. Donne determinate che con la loro forza non ostentata hanno costituito quel terreno, duro e fertile, su cui si è sviluppata l'Italia di oggi a partire dai Salotti, vere e proprie fucine di ideali innovativi di libertà e fratellanza. Il progetto "Donne che hanno fatto l'Italia", pensato per la ricorrenza del 150° anniversario dell'Unità d'Italia dall'Unità Tecnica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, vuole semplicemente essere la narrazione di una storia che non è stata raccontata in modo esplicito, un viaggio appassionato nella storia risorgimentale che ripercorre il cammino della nazione più giovane d'Europa, dove popoli, culture, lingue, dialetti, territori invasi e liberati, battuti da eserciti stranieri divennero un unico Paese e dove le donne si ritrovarono Unite.