Tab Article
Indifferente alle gerarchie che solitamente tendono a inquadrare l'attività creativa in settori separati l'uno dall'altro, Pablo Echaurren è un artista nomade in grado di muoversi tra arte e arti applicate, pittura e ceramica, video e scrittura, cultura e controcultura. Nato a Roma, esordisce giovanissimo mettendo a punto un proprio universo lessicale all'insegna del minimalismo, in cui confluiscono varie sollecitazioni: la cultura Pop, le antiche stampe giapponesi, ma anche le tavole dei libri di storia naturale, zoologia e botanica, nonché l'orizzonte del fumetto. In un secondo momento, il confronto con il patrimonio iconografico della storia dell'arte si allarga in un costante dialogo con le avanguardie storiche, dal Futurismo al Dadaismo, che egli rivisita con lo sguardo d'un abitante del villaggio globale, nutrito di immagini telematiche e messaggi massmediatici. La mostra Lasciare il segno ripercorre la sua attività, evidenziando gli aspetti poco noti e addirittura inediti: dai primi smalti e acquerelli, che fecero entrare l'artista diciottenne nella scuderia Schwarz, alle Decomposizioni floreali ottenute con matite e pigmenti su carta, dai dipinti costellati da una segnaletica allarmante, realizzati all'epoca della caduta del muro di Berlino, fino alle opere recenti, senza dimenticare le ceramiche, i collage, gli arazzi, le illustrazioni, i "metafumetti".