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Il volume affronta in modo interdisciplinare l'opera dell'artista contemporaneo Matthew Barney (San Francisco, 1967). Un universo polimorfo che esplora media, linguaggi e formati differenti: performance, scultura e cinema, disegno, video e installazioni site specific, ma anche fotografia, moda e design. Partendo da diverse prospettive teoriche e critiche - come la storia dell'arte, l'estetica e la semiotica, la storia del cinema e la sociologia dei media - i saggi qui raccolti rendono possibile una messa a fuoco delle questioni più rilevanti che il lavoro di Barney introduce nell'ambito delle pratiche artistiche dal Novecento a oggi. Confrontandosi con la cultura artistica contemporanea e creando proprie mitologie, simbolismi e parole chiave, Matthew Barney persegue una rielaborazione di ciò che definiamo "opera" grazie alla sua pratica transdisciplinare, tra serie e performatività dei dispositivi, traduzione e remix. Su questo indagano gli autori degli interventi critici del volume, che accoglie inoltre puntuali conversazioni con lo stesso Barney e semiologi dell'arte come Paolo Fabbri e Omar Calabrese. L'opera di Matthew Barney, interrogata in modo approfondito nelle serie come "Dressing Field" (Orifill) (1989-2007), "Drawing Restraint" (1987- 2010), e nel corposo ciclo "Cremaster" (1994-2002), ma anche nelle sculture, fotografie e disegni, e nelle loro scelte espositive, diventa così una risposta complessa alle molte domande sull'arte contemporanea...