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Il volume racconta il lavoro di tre maestri della nouvelle peinture, quali Edgar Degas, Henri Toulouse-Lautrec e Federico Zandomeneghi, messi per la prima volta in dialogo sul mito di Montmartre, centro pulsante della vita artistica parigina tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. La collina di Montmartre infatti - abitata da artisti, strilloni, prostitute, gestori di cabaret, attrici, clown e ballerine, e frequentata da esponenti di ogni classe sociale, aristocratici, borghesi e benpensanti - è diventata nel tempo uno dei luoghi di culto della capitale francese. Fu Degas a guardare per primo alla vitalità di questo quartiere, raccontando il mondo equivoco dei cabaret e dei café-concert, quello del circo e delle case chiuse, e soprattutto quello del balletto, rivoluzionando la pittura in seno al realismo. Un universo di temi a cui attinse anche Zandò, come veniva soprannominato dagli amici francesi Federico Zandomeneghi, e che divenne centrale nella produzione di Henri de Toulouse-Lautrec, che identificò non solo la propria arte ma anche la propria vita nella cultura di Montmartre. I personaggi da lui ritratti sono divenuti icone del mito di Montmartre, che i manifesti creati dall'artista, documentati nelle presenti pagine, hanno contribuito ad alimentare. Il volume accoglie i testi critici di Lorenza Tonani e Susanna Zatti, e le schede di tutte le opere.