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Konvolut (da cum volvo, "avvolgo insieme") è un termine che definisce un agglomerato di carte antiche incollate fra loro, un involto che contiene testi ormai tramontati e destinati a usi diversi dalla lettura (per esempio il riempimento di mummie). Il Konvolut è un testo consegnato all'oblio, è un corpo sacro. Ma una maglia rotta nella storia permette poi la restituzione di questo stesso testo a un'epoca futura distante migliaia di anni, come in una biblioteca infinita. All'idea del Konvolut Canzoneri ha dedicato i suoi più recenti pensieri artistici. Ha pensato, anzi ha ripensato, tutta la sua arte in termini di stratificazione di testi. Questa stratificazione è presente in opere appartenenti a generi diversi - dalla scultura al bozzetto in acquerello, dalla scenografia ai pannelli in resina pigmentata e vetro soffiato, dall'installazione di fogli trascritti alle intuizioni poetiche raccontate in minuta grafia - che sono restituite a un medesimo presente per inscenare un dialogo, prima impensato, basato proprio sulla diversità di linguaggi, di storie, di eventi interiori. Remo Bodei, Barbara Jatta, Armando Massarenti, Salvatore Silvano Nigro e Jacopo Pellegrini si incontrano, tra le pagine del volume, per raccontare quest'avventura della memoria e dell'arte.