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Questo volume accompagna un'ampia antologica dedicata a Filippo Marignoli (1926-1995). Pittore dalla vita affascinante e dall'arte originale, ha operato e vissuto a Spoleto, Roma, New York, Hononulu, Parigi. Dopo il noviziato all'insegna dell'informale, che termina nel 1959 con il trasferimento a New York, inizia una ricerca sul paesaggio che lo condurrà a realizzare un'impresa ambita da ogni artista "moderno": inventare qualcosa di mai visto in precedenza. Si tratta dei primi paesaggi radicalmente verticali della pittura contemporanea, che verranno ripetutamente esposti da Denise René a Parigi e da Bruno e Fabio Sargentini a Roma, i fondatori di due tra le maggiori gallerie europee del dopoguerra. Il catalogo, con testi critici e numerose testimonianze, è completato da una cronologia e da un'antologia critica.