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Gli anni romani di Maceo (1934-1943), a lungo dimenticati, tornano in questa esposizione in piena luce con un corpus di inediti radunati dal collezionista Veneziani negli anni cinquanta e oggi esposti. In questo recupero sono presenti anche alcune delle "impressioni" che Maceo ha realizzato negli anni di guerra, sui diversi fronti. Con questa esposizione prende evidenza l'affermazione con la quale Attilio Crespi aveva introdotto la sua prima personale romana nel 1941: "Non riusciamo a persuaderci come un tale pittore potesse starsene buono, in disparte. Egli arricchisce invece la qualità della pittura italiana contemporanea".