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Apokàlypsis letteralmente significa svelare, rivelare, scoprire sotto le macerie della distruzione la forza del riscatto, la luce della verità, poiché nel suo disperato bisogno di essere l'uomo non pensa alla morte ma alla vita, con la consapevolezza e l'accettazione che essa sia dolorosa ed estenuante, ma anche con la rivelazione che vivere è parte di quel rituale iniziatico che fa scoprire le emozioni e arricchire la conoscenza. Le pagine di questo catalogo raccolgono le opere di una ventina di artisti e le riflessioni di filosofi, autori, registi e compositori che, nei nove giorni della Giostra, dentro e fuori gli spazi della Rotonda di via Besana, hanno dato vita a un'opera d'arte totale. Teatro, arte visiva e musica, intrecciandosi tra loro, scambiandosi i loro diversi saperi, hanno messo in mostra e rappresentato alcune delle tante sfaccettature che potrebbe avere l'idea di un'apocalisse oggi. "Siamo come all'interno di una valanga - scrive James Hitlman - non possiamo fermarla e la nostra cultura è destinata a fare un botto memorabile. Come si vive in un tempo di declino? Si fa il lavoro dell'anima." Forse questi sono gli ultimi brandelli di tempo in cui possiamo tentare una rinascita individuale e sociale.