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Il libro, che accompagna una mostra ospitata al Museo Diffuso della Resistenza di Torino, è dedicato alla figura di Germano Facetti (Milano, 1926 - Sarzana, 2006). Sopravvissuto al campo di concentramento di Mauthausen, dove fu deportato all'età di 17 anni per ragioni politiche, divenne nel dopoguerra dapprima grafico nello studio milanese BBPR, presso il compagno di prigionia Ludovico di Belgioioso, quindi, trasferitosi in Inghilterra, direttore artistico dei prestigiosi Penguin Books dal 1960 al 1972. Il volume ripercorre, attraverso numerosi saggi, l'intera sua vita, dai drammatici anni del lager all'attività professionale successiva, dedicando una particolare attenzione al suo ruolo di testimone e divulgatore della storia del XX secolo: non solo infatti raccolse numerose tracce dell'esperienza del lager - alcune delle quali confluirono nel noto taccuino di disegni e ricordi da lui confezionato e nella yellow box, la scatola gialla che ha ispirato l'omonimo filmato di Anthony West - ma, per tutta la sua vita, spinto dall'indignazione contro ogni sopraffazione umana, si documentò sulle vicende più drammatiche del mondo contemporaneo, riunendo così un archivio fotografico di oltre 20.000 immagini, ora depositato presso l'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti" di Torino.