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La cappella dei canonici nella Cattedrale di Terni con il nuovo ciclo di dipinti realizzati con la tecnica a encausto dai pittori russi Valerij Chernoritskij e Anastasia Sokolova, offre ai visitatori uno spazio dove è possibile respirare la ricchezza dell'arte post-bizantina che gli autori propongono da diversi anni. Lungi dall'essere una riduzione "all'occidentale" della nobilissima arte bizantina tramandata dalle sacre icone lignee e fino a oggi più che mai viva nelle chiese ortodosse, il ciclo mariano di Terni segna uno sviluppo ulteriore nella storia dell'arte delle icone russe. Le posture dei personaggi, i colori, le prospettive e la maniera di trattare la vita di Gioacchino e Anna, i genitori della Vergine, nonché la storia di Maria di Nazareth, richiamano immediatamente la visione tradizionale dell'arte bizantina. I volti, gli sfondi e l'impostazione generale degli affreschi, sentono invece la presenza dell'arte russa dell'inizio del Novecento, Liberty, Art Decò e futurismo compreso. L'interessante approccio dei due artisti stimola così nuove ricerche artistiche e spinge verso una prospettiva ecumenica tra Oriente e Occidente cristiano.