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Al Museo del Paesaggio di Verbania una mostra riscopre il pittore Antonio Calderara (1903-1978), presentando una novantina di opere circoscritte al periodo in cui l'artista ha abbandonato la pittura figurativa per abbracciare, con decisione e dedizione, una pittura astratta. Tale svolta, avvenuta nel 1959, non è mai stata oggetto di una riflessione puntuale da parte della critica: quanto mai interessante si presenta quindi l'esposizione di Verbania, che offre una ricognizione delle tematiche non oggettive affrontate da Calderara, mettendo parallelamente in evidenza la ricerca da lui condotta sullla luce e sulla trasparenza, tradotta in stratificazioni e graduali passaggi di cromia che conferiscono alle tele una carica intensa di luminosità. Un'attenzione particolare, e anche in questo caso per la prima volta, è stata dedicata inoltre al rapporto di Antonio Calderara con la parola scritta e con la musica, attraverso un nutrito gruppo di edizioni grafiche nate dalla sua collaborazione con poeti, musicisti e letterati. Il catalogo accoglie i testi di Marco Rosci e di Fabrizio Parachini, una selezione di testi di Calderara e di documenti, con lettere e appunti in riproduzione, e un'antologia critica. Completano il volume apparati bio-bibliografici.