Tab Article
Certo, l'armonica. Cianci Gatti è un virtuoso dell'armonica a bocca, sa trarne ciò che vuole: l'assolo più struggente come la complessità strumentistica di un'orchestra, la purezza di una goccia d'acqua che cade, un treno che sì allontana e mille altri suoni con cui crea le cornici per le sue interpretazioni. E tuttavia non c'è solo il i musicista e la sua passione mai sopita per la "piccola", c'è un talento più ricco e versatile di cui merita render conto. C'è l'artista di cabaret, inventore di scenette e di canzoni, il mimo, il cantante, l'attore comico, capace di interloquire e divertirsi con un piccolo pubblico in un'osteria o in un tabarin. C'è il "poeta di strada", come lui dice dell'amato Prévert. E allo stesso tempo l'altro Cianci: l'uomo di spettacolo, l'artista dei varietà e delle platee internazionali, la celebrità della Tv. Ma c'è anche la vita di Cianci, c'è il fascino di una narrazione che sembra un romanzo, che reca enigmi, che svolge un intreccio senza risparmio di colpì, che offre una conclusione e forse un'agnizione. C'è il testimone di un "epopea" italiana che si vorrebbe già dimenticata: gli anni del fascismo, la partecipazione alla guerra, Bolzano e il suo inesausto dramma confinario, l'orrore del suo lager, la fatica del dopoguerra, gli entusiasmi del "boom" e avanti...