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Durante i secoli XVIII e XIX, pregiati fili di seta uscivano dalle 'fabbriche magnifiche" piemontesi per prendere soprattutto la strada di Francia e in particolare della regione lionese, dove venivano trasformati in tessuti che segnavano la moda del tempo. Un episodio poco noto riguarda i rubans, vale a dire i nastri in seta nella cui produzione si erano specializzate le fabbriche della città di Saint-Etienne, a sud di Lione. Tali nastri non erano destinati soltanto agli abiti dell'aristocrazia o dell'alta borghesia: arrivando in Piemonte, i bindel, come si chiamavano nelle parlate locali, venivano impiegati nella confezione di abiti e costumi nelle valli alpine, nonché per particolari usi devozionali. Partendo da una ricognizione sui caratteri della produzione dei nastri/rubans/bindel a Saint-Etienne, la mostra e il relativo catalogo documentano l'uso dei nastri nelle manifestazioni della cultura popolare della montagna cuneese. Un argomento che, ampiamente illustrato nel volume, interessa vari settori, spaziando dall'ambito tecnico, a quello storico-economico, dalla sfera artistica a quella antropologica.