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Partendo sempre dalla discussione di problemi specifici, concreti, il libro racconta uno dei capitoli più gloriosi dell'arte medievale in Toscana. Si apre con le grandi figure di Nicola e Giovanni Pisano e il loro ruolo di rottura, di avvio di una nuova tradizione. Si chiude invece con un'indagine su Andrea Pisano e la segnalazione del suo rilevante ruolo, negli anni 1347-1348, nel cantiere del duomo di Orvieto. Al centro, vero e proprio cuore del volume, è una serie di capitoli dedicati alla scultura gotica senese, che permetteranno di comprendere in modo dettagliato la ricchezza di articolazioni e la vitalità che segna questa stagione, facendo di Siena uno dei grandi centri della scultura gotica italiana. Accanto a essi, altre indagini si concentrano su Tino di Camaino e le sculture del battistero di Firenze, nonché su taluni aspetti della tradizione sepolcrale due e trecentesca, avvicinandoci così ai modi di inscenare la morte e la speranza di salvezza nella Toscana del basso medioevo.