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Pasolini è stato uno dei più lucidi e poliedrici intellettuali del secondo dopoguerra e il massimo interprete della nuova Italia repubblicana. Ha sempre saputo mantenersi libero e indipendente, guadagnandosi la fama di intellettuale scomodo per l'instancabile critica nei confronti della società borghese e del suo dio, il consumismo. Bersagliato da destra e da sinistra, è stato al centro di campagne diffamatorie culminate in processi da caccia alle streghe. Un'esistenza, la sua, per molti versi sfrenata, drammatica, tormentata, condotta sempre pericolosamente e conclusasi nel più tragico dei modi. Quella di Trevisan è una biografia che si legge come un romanzo, che getta nuova luce sulla figura di un intellettuale inarrivabile per capacità di vedere negli avvenimenti presenti e futuri. La voce, forse, di cui oggi si sente più la mancanza.