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Concluso il secolo che ha assistito alla nascita e al tramonto del socialismo realizzato, questo libro riesamina l'opera dei due maggiori interpreti del marxismo in Italia, attraverso la lettura dei loro testi e la ricostruzione dei contesti culturali e politici entro i quali hanno agito, fra influenze profonde e polemiche aspre. Vissuti «senza comunismo», condizione condivisa del resto da Marx e Engels, gli autori di quel Manifesto dal quale ha avuto inizio la parabola storica e teorica del movimento operaio moderno, Labriola e Gramsci hanno contribuito a elaborare un patrimonio di idee distante da ogni dogmatismo. Si tratta infatti, come suggerisce Eugenio Garin, di espressioni originalissime e tuttora centrali del pensiero italiano contemporaneo, destinate a segnare in misura rilevante anche il dibattito internazionale.