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Scampata all'apocalisse del nazionalsocialismo ed emigrata dalla Germania, dove era stata allieva prediletta di Heidegger, Arendt amava dichiarare di non essere una filosofa e di guardare alla politica «con occhi sgombri dalla filosofia». E il dissidio tra filosofia e politica così come si presenta con la «svolta antisocratica» di Platone agli esordi della cultura occidentale che il saggio di Fistetti intende illustrare. Che cos'è la politica? Che cos'è la libertà? Quali sono i principi e le condizioni dell'agire politico? Sono queste le domande che attraversano il cammino di pensiero di Arendt, compreso il suo confronto con Heidegger, e ne segnano la profonda originalità e la palpitante attualità.