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Paolo Taggi ricostruisce alcuni dei passaggi fondamentali attraverso i quali la tv ha inventato un mondo parallelo in cui le repliche cambiano, gli attimi irripetibili si ripetono, il tempo si trasforma in conto alla rovescia, in cui non si fa più parte di nessun racconto, ma di tutte le rappresentazioni. La tv si scrive vivendo: trasformati in spettatori di noi stessi, non cerchiamo più di definire il posto che la tv occupa nella nostra esistenza, ma di scovare giorni, ore, minuti di tv potenziale ancora nascosti nella vita quotidiana.