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"Il sorriso spezzato" è la rappresentazione della vicenda di Gianluca Congiusta, giovane imprenditore di Siderno (RC), ucciso per non essersi sottomesso alle richieste delle cosche mafiose del luogo. La storia si svolge attraverso il racconto che ne fanno la sorella Roberta e il padre Mario. Gianluca sarà sempre presente durante la rappresentazione, non visto e non sentito dagli altri personaggi, e commenterà con le sue parole quanto gli altri diranno. L'opera parla delle malefatte dei mafiosi che impediscono ai giovani calabresi di poter vivere nella loro terra. Parla anche dei luoghi comuni cui sono oggetto la Calabria e i calabresi, non solo da parte di chi vive in altre parti d'Italia ma anche da parte degli stessi calabresi. Nell'opera si ricordano tutti i servitori dello Stato che hanno sacrificato la loro vita per dare agli altri la possibilità di vivere in una terra libera dai condizionamenti mafiosi. La sorella, il padre e gli amici, durante la rappresentazione, racconteranno parti della vita di Gianluca, da quando era piccolo, fino alla tragica sera del 24 maggio 2005, quando fu ucciso. L'opera vuole comunque dare una speranza alle ragazze e ai ragazzi di oggi che, attraverso l'esempio di Gianluca, possono trovare la loro strada anche in Calabria, sapendo reagire, non facendosi vincere dall'indifferenza e dai luoghi comuni.