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«Un pallone di circa mezzo metro di diametro, a grandi spicchi rossi e neri, rosso come la lava incandescente dei vulcani, nero come la notte; nella parte superiore, accanto alla valvola di gonfiaggio gialla, recava una scritta, stampigliata nella gomma plastificata: "Adam 1964. Gonfiare a bocca". Così Adam fece la sua prima comparsa, in uno dei salotti importanti della Capitale, fra signore dell'alta società, uomini di chiesa, politici e faccendieri. All'inizio, non destò in essi alcuna particolare sensazione. Fu quando si avvicinò a loro, uno a uno, che tutti si sentirono strani, anche perché Adam era dotato di una particolare mobilità. Per la natura stessa del pallone, muovendosi sembrava cercasse sempre qualcosa: senza dubbio solo il fatto che fosse lì contribuiva a confondere i presenti. Era come se quella sfera leggesse nel loro intimo pensiero.»