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Un ragazzo, un uomo, si incontrano in una dimensione sospesa tra passato e presente. Il poeta e il narratore, due voci di un'unica vita. Il loro dialogo abbraccia tutto lo spazio del libro e riesce a tessere una trama vivida, sofferta, a tratti tesa, che parla al lettore della fatica di crescere, di domande che non trovano risposte, di disillusioni, di passioni e di speranze. Sullo sfondo la presenza sfuocata ma incisiva delle persone e delle situazioni che animano la periferia milanese degli anni '80, simile a quella di molte altre città, con le sue tensioni e le sue contraddizioni. Così, alla poesia che tratteggia a poco a poco la figura di un adolescente inquieto, affascinato dalle luci e dalle ombre della vita, alla ricerca di sé stesso e del senso delle cose che gli accadono, fa da contrappunto lo sguardo benevolo dell'adulto che oggi egli è diventato. Egli può guardare quel giovane poeta con un sentimento di riconoscenza: forse la compiutezza di oggi nasce proprio dall'aver saputo custodire con rispetto le domande di allora, quelle domande che toglievano il fiato, che provocavano l'urgenza della scrittura. Dall'aver accolto quel ragazzo, dall'aver saputo venire a patti con quelle inquietudini nasce il viaggio affascinante che l'autore ci propone attraverso quest'opera in cui ha raccolto le sue poesie giovanili, scritte tra gli anni '78 e '84 e le suggestioni che suggeriscono oggi.