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Il 18 maggio 1971 il rettorato del Politecnico di Milano è occupato dagli studenti che rivendicano il diritto di ottenere il presalario, un assegno di studio riconosciuto a coloro che appartengono alle famiglie a basso reddito. La protesta rientra grazie all'intervento di Paolo Portoghesi, preside della Facoltà di Architettura. Il 6 giugno la stessa Facoltà offre ospitalità a un gruppo di «senzatetto» che aveva occupato abusivamente alcune case appena costruite in via Tibaldi. Pochi giorni dopo viene sgomberata in seguito al massiccio intervento delle forze dell'ordine. In questo difficile contesto, Portoghesi e Virgilio Vercelloni tengono le lezioni del loro corso di Storia dell'architettura. Un corso che si propone di svolgere il proprio programma secondo le linee di una «sperimentazione», mettendo a contatto tra loro periodi storici radicalmente diversi, secondo una modalità che evoca - fors'anche inconsapevolmente - l'idea materialistico-«teologica» di Walter Benjamin di «far saltare il continuum della storia».