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L'attuale sistema politico italiano è il risultato di una stratificazione di diverse ondate di antipolitica. La prima, negli anni Novanta, pose termine alla Repubblica dei partiti facendo emergere un nuovo personale di governo che avanzava in nome della società civile con l'obiettivo della democrazia immediata. La seconda ondata, nel 2013, ha demolito gli equilibri politici precari che vent'anni prima avevano delimitato i confini del bipolarismo maggioritario, determinando un tripolarismo paralizzato grazie all'azione di un famoso comico che intimava ai ceti politici postpartitocratici già invecchiati di "andare tutti a casa". Una terza ondata, nel 2018, ha visto il declino degli attori che avevano guidato la rivolta contro la partitocrazia negli anni '90 e il trionfo alle urne di due populismi che hanno dato vita al "governo del contratto". L'antipolitica che vince alle elezioni però non riesce a governare e per questo, di fronte alla crisi di sistema, il passaggio del governo tecnico segna la regolarità dell'ultimo trentennio repubblicano.