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Implacabile nemico dei briganti siciliani, nel 1878 il magistrato Giuseppe Di Menza dà alle stampe l'opuscolo "I Masnadieri maurini", in cui racconta la storia della feroce banda proveniente dal borgo di San Mauro Castelverde. Il giudice-reporter ne ricostruisce origini, ascesa e declino, seguendone le vicende fino alla morte dei due capi, Vincenzo Rocca e Angelo Rinaldi, e all'arresto dei loro compagni, a cui egli stesso muove accusa in tribunale. Attraverso la rilettura del suo pamphlet, riedito qui in versione integrale con il commento di storici e giuristi, questo volume propone una riflessione a più voci sul brigantaggio isolano, sulle sue molteplici rappresentazioni, sulla percezione del fenomeno, spesso controversa: la storia delle bande armate si intreccia a quella della criminalità organizzata, alla competizione fra élite per la gestione del potere e, in ultima analisi, al ruolo dello Stato nel difficile controllo dell'ordine pubblico. Ne emerge una vicenda intricata e avvincente, sfrondata da stereotipi e luoghi comuni e in grado di gettare luce sui processi politici e giuridici che animano il contesto italiano fra periodo liberale ed età repubblicana.