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Dalle proteste sessantottine alle riforme degli anni Settanta, il volume propone un'originale analisi diacronica delle grandi questioni al centro delle mobilitazioni per i diritti nell'Italia del secondo Novecento. Studenti, lavoratori ed educatori emergono da queste pagine come i veri protagonisti di un cambiamento che apre una breve ma intensa stagione caratterizzata da riforme, tensioni, partecipazione e nuove esperienze educative. Nel volume le grandi questioni dell'Italia democratica vengono messe in relazione con la storia dell'educazione ai diritti, della pedagogia, dell'apprendimento permanente e della professione dell'educatore, figlia delle intemperie culturali post-sessantottine. A unire i fili di questo lavoro sono i diritti, le piazze e una città, Torino. Dalla documentazione conservata presso l'Archivio storico della Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci, all'analisi della letteratura sui diritti, sulla scuola e sull'educatore, il testo offre una rilettura del patrimonio di fonti scritte e orali conservato a Torino, particolarmente ricco di documenti, indagini e testimonianze sulla memoria e sull'eredità storica, giuridica e sociale del cosiddetto lungo Sessantotto.