Tab Article
Ogni anno, nei mari e negli oceani di tutto il mondo, si perdono più di 640 mila tonnellate di reti da pesca che rappresentano il 10% di tutti i rifiuti marini. Queste reti vengono chiamate anche "reti fantasma" perché continuano a catturare pesci e altri animali marini per lunghissimi periodi di tempo e completamente al di fuori del controllo dei pescatori causando il fenomeno del ghost fishing o pesca fantasma. Il presente volume intende avvicinare i lettori alla tematica delle reti e degli attrezzi da pesca persi o abbandonati sui fondali marini, della plastica in mare e delle conseguenze ambientali ed economiche che questi rifiuti hanno sulla biodiversità marina. Il testo vuole anche far conoscere a un pubblico più vasto un habitat speciale dell'Alto Adriatico, e in particolare delle coste venete, chiamato tegnùe, affioramenti rocciosi che costituiscono un'oasi per lo sviluppo di comunità zoobentoniche e ittiche ricche in biodiversità. Il libro restituisce gli esiti di un progetto di ricerca (Life-Ghost) che ha coinvolto l'Istituto di Scienze Marine del CNR, l'Università Iuav di Venezia e la società Laguna Project in attività di indagine per valutare l'entità della presenza delle reti fantasma sui fondali e sulle tegnùe dell'Alto Adriatico, in azioni finalizzate alla mappatura e alla rimozione di questa tipologia di rifiuti in alcune aree campione e nella quantificazione degli impatti sull'ecosistema e sulla biodiversità. Attraverso la ricostruzione delle azioni del progetto, il libro permette di apprezzare un percorso circolare che va dall'analisi dello stato di fatto del problema alla rimozione, dove possibile, delle reti fantasma, dal monitoraggio della biodiversità alla valutazione economica del miglioramento ecosistemico e allo sviluppo di una strategia di smaltimento e riciclo del materiale recuperato.