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Gli autori, sulla scorta di una rivisitazione della grande tradizione psicopatologica europea, affrontano alcuni dei temi più scottanti del dibattito psichiatrico attuale. A cominciare dalla rivoluzione nosografica in corso, solo parzialmente recepita nell'ultima versione del DSM. Il "filo di Arianna" di tutto il volume è che gran parte della patologia psichiatrica possa essere ricondotta a un primum movens individuabile in una condizione di neuroatipia. Le possibili traiettorie psicopatologiche vengono indagate nelle declinazioni psicopatologiche dell'infantilismo e del camouflaging, ma soprattutto nella ricerca di "strutture di base" a cui ricondurre il continuum psicopatologico. Lungo questa linea di pensiero la condizione borderline viene considerata area centrale e stabile punto di partenza e ritorno di tanti percorsi sia psicopatologici che clinici. Un particolare rilievo viene dato all'indagine del sottosoglia, zona grigia che permette di stabilire un continuum tra disturbo clinicamente conclamato e normalità. Un mondo sommerso di segni e sintomi che, mischiati tra i comuni atti di ogni giorno, condizionano il nostro comportamento, ora progredendo verso il disturbo mentale ora conferendo quella marcia in più che caratterizza la genialità.