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In questi mesi segnati dal COVID-19, internet ha aperto inaspettati orizzonti, consentendo lo svolgimento di molteplici attività professionali attraverso lo smart working. Così anche la psicoterapia è passata "sul filo dell'etere" attraverso l'ausilio di piattaforme web. Questo libro intende proporre una chiave di lettura per comprendere il funzionamento della terapia online, laddove lo spazio esteso si collega e si articola con il virtuale attraverso un fenomeno di ibridazione del setting, decifrando il supplemento di lavoro psichico che comporta la mutazione del transfert. Nei numerosi casi clinici la distanza spaziale e la novità telematica sono ulteriori fattori di esperienza nel rapporto all'altro e al cambiamento. Le corrispondenze tra mente e paesaggio gettano le basi epistemiche per la pratica della terapia online: un interludio che connette le strutture più raffinate e al contempo efficaci per il trattamento e per la formazione di tutti gli operatori. La presenza "da remoto" e la cura dell'angoscia "da lontano" offrono nuove possibilità di vita mentale; ma abbattere le barriere dello spazio comporta la ricostruzione di filtri e scansioni, nonché l'edificazione di canali con sistemi di chiuse in pagine della clinica che contengono un'inedita punteggiatura teorica. Sorprendente ricchezza dello stile terapeutico di un dispositivo dove - in termini irreversibili - la dimensione online in assenza si intreccia a quella del setting classico in presenza.