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L'applicazione positiva delle decisioni prese in coscienza si traduce in azioni che sottintendono il rispetto verso gli altri e l'esercizio di quella che gli antichi chiamavano "virtù", e che recentemente è stata definita come una forma di "intelligenza sociale", che permette di vivere in armonia con sé stessi e con gli altri - il che porta ad essere felici. Riflettere sulla coscienza significa dunque riflettere sulla virtù e sulla felicità, ovvero su quel cemento morale che tiene insieme l'edificio dell'umana società. Il volume è suddiviso in due parti: Riflessioni filosofiche in prospettiva interdisciplinare e Alcune "lezioni" ricavabili dalla storia della filosofia; nasce dalla collaborazione tra la Sezione SFI di Urbino (Società Filosofica Italiana) e il Centro di Studi Filosofici dell'Unilit di Pesaro (l'Università Libera Itinerante, collegata all'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo).