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Il percorso di attuazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche è stato piuttosto difficoltoso, sia in ragione di una maggiore e sempre più diffusa compenetrazione nell'amministrazione statale che ne ha caratterizzato le passate vicende, sia perché i due piani, di attuazione dell'art. 21 della legge n. 59 del 1997 e di realizzazione del decentramento a favore di Regioni ed Enti locali, anziché costituire due tappe logicamente e temporalmente conseguenti, si sono in qualche misura sovrapposti. La logica dell'autonomia scolastica si è più volte confrontata con il riemergere di logiche "neocentralistiche" nella gestione del settore dell'istruzione e con la logica del trasferimento di funzioni amministrative verso le amministrazioni territoriali. È per questi motivi che l'autonomia delle istituzioni scolastiche costituisce il modello meno evoluto di autonomia funzionale, e per questo, quello della cui costruzione meglio si evidenziano, attraverso le difficoltà, le linee portanti e i tratti più significativi. Il nuovo Titolo V della Costituzione conferisce all'autonomia scolastica uno statuto costituzionale attraverso l'inciso, contenuto nell'art. 117, comma 3, Cost. che, nel qualificare l'istruzione quale materia di legislazione concorrente, fa salva "l'autonomia delle Istituzioni scolastiche". Il volume analizza l'autonomia come un vincolo rispetto al quale saranno tenute a conformarsi le competenze acquisite dagli enti sub-statali nel settore dell'istruzione.