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Il volontariato è un fenomeno strettamente connesso alla gratuità. Sembra, perciò, destinato alla insignificanza in una società strutturata sulla produzione per il mercato e sullo scambio di equivalenti. Di lavoro volontario non dovrebbero, quindi, occuparsi gli economisti. Per il pensiero ortodosso, che ha per principio guida delle sue ricerche il self interest, il gratuito è un'anomalia, tra l'altro non molto rilevante, della quale l'economista, non deve occuparsi. Il libro si muove, invece, in direzione ostinata e contraria: propone una riflessione a tutto campo sulla diffusione in Italia del volontariato, sulla sua valorizzazione economica e sui modi nei quali la teoria economica può fornirne chiavi interpretative volte a comprenderne ruolo e funzioni in un mondo in continua e rapida evoluzione. Un mondo nel quale, oggi più di ieri, c'è bisogno del contributo del volontariato, non solo per la ricostruzione del tessuto sociale, ma anche per uno sviluppo economico dal volto umano: la logica della gratuità e della solidarietà sono antidoti indispensabili ad arginare il deserto economico e sociale prodotti da mercati senza regole e speculazione finanziaria.