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La ricerca ripercorre le vicende di due aree di antica industrializzazione, vale a dire il comprensorio della Falck dì Sesto San Giovanni e quello dell'Alfa Romeo di Arese. Entrambe le crisi prendono avvio nella prima metà degli anni Novanta. Dieci anni più tardi, osserviamo una chiara biforcazione nei percorsi di risoluzione intrapresi a fronte di problemi che, con una certa approssimazione, possiamo considerare analoghi. A Sesto San Giovanni, gli attori hanno saputo in parte avviare un processo complessivo di riconversione delle aree dismesse e di ridefinizione del destino di un territorio un tempo considerato come la "città delle fabbriche", emblema del modello di produzione fordista. Ad Arese, l'evento della dismissione produttiva è stato più subito, che governato dagli attori coinvolti, i quali hanno cercato di contenere i risvolti emergenziali della crisi, senza però riuscire ad avviare, nemmeno nel medio perìodo, una strategia di recupero dei fabbricati dismessi e di rilancio delle attività. La ricostruzione e comparazione delle due vicende è condotta alla luce di un accostamento che privilegia l'analisi della dimensione cognitiva del polky-makmg, tracciando dapprima lo sviluppo delle attività di puzzlement, come specifica dimensione dell'esercizio del potere, per poi comprendere se e in che modo la realizzazione di dinamiche dì apprendimento abbia condizionato gli esiti in termini di soluzioni escogitate.