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La politica oggi, rimossa la dimensione dell'opera, sembra smarrire la sua costitutiva duplicità di arte e tecnica per divenire solo tecnica. Svanito il tenere insieme dimensioni opposte, senza indietreggiare di fronte alle contraddizioni che sempre risorgono, la politica non può che svolgersi o come realizzazione di modelli già precostituiti o come sperimentare indifferente. Cosa residua della democrazia in una politica divenuta solo tecnica? Quale è il senso di una democrazia privata della responsabilità e della partecipazione, quali le due facce della contemporaneità fra essere autori e destinatari? La politica è solo una tecnica o un tenere insieme l'arte e la tecnica?