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Il rapido procedere delle scienze della vita e della salute umana pone problemi nuovi al diritto e ne ripresenta di antichi. Ci si trova a dover ridefinire quando inizi e quando termini la vita e quali interessi e diritti prevalgano nelle diverse fasi di un'esistenza sempre più assistita, e talvolta occupata, dalla medicina e dalla biologia. Tali questioni dividono le coscienze e conducono un diritto spesso perplesso a dover ripensare le proprie categorie al fine di inquadrare i nuovi fenomeni in maniera efficace e in linea con i prìncipi costituzionali. Su queste basi, il volume introduce una serie di riflessioni sull'oggetto del biodiritto, su una possibile tipologia costruita in base all'operatività delle relative fonti giuridiche e sul metodo da adottare per valutarne criticamente le posizioni. Il lavoro segue una prospettiva comparata e interdisciplinare, nella convinzione secondo cui il diritto che si occupa delle scienze della vita e della salute costituisce un'area in cui, con maggior forza che altrove, emergono le sfide e le criticità cui il fenomeno giuridico nel suo complesso è, non da oggi, soggetto.