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Romeo e Giulietta, Amleto, Macbeth, Re Lear, Otello: si possono certamente definire 'dei successi di pubblico'. Shakespeare è riuscito a costruire drammi e personaggi capaci di catturare l'interesse del pubblico per quattro secoli, dal 1600 a oggi, e molto probabilmente lo farà ancora a lungo nel futuro. Come è riuscito a comunicare la verità dell'uomo nella sua universalità, senza rinunciare a essere popolare? Come è riuscito a dialogare in modo così potente con il suo pubblico, arrivando addirittura a essere un modello narrativo per forme di racconto come il cinema e la tv: media di cui non poteva nemmeno immaginare l'esistenza? Mario Ruggeri prova a rispondere a queste domande, in veste non solo di studioso ma anche di sceneggiatore, impegnato in prima persona a creare storie che possano emozionare e coinvolgere un pubblico ampio. Da questo punto di vista peculiare, Ruggeri analizza i capolavori della tragedia shakespeariana, scoprendo nell'arte originale di Shakespeare una sapiente consapevolezza di regole e tecniche di costruzione del racconto e di "guida" per le emozioni dello spettatore. All'idea romantica secondo cui il "genio" non può essere razionalizzato si oppongono così le stesse parole di Shakespeare: "Though this be madness, yet there is method in't".