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«Particolarmente significativo è il risveglio di una riflessione etica attorno alla vita: con la nascita e lo sviluppo sempre più diffuso della bioetica vengono favoriti la riflessione e il dialogo - tra credenti e non credenti, come pure tra credenti di diverse religioni - su problemi etici, anche fondamentali, che interessano la vita dell'uomo». Con queste parole contenute in una delle ultime encicliche di Giovanni Paolo II (Evangelium Vitae, n. 27) si è voluto assegnare alla bioetica un compito che va al di là di una particolare visione religiosa e che interpella direttamente la ragione dell'uomo, chiamandolo a riflettere sull'intimo significato della sua stessa esistenza e dell'ambiente nel quale si trova. Il presente Manuale vuole essere innanzitutto uno strumento didattico, informativo e orientativo per quanti, studenti del Corso di laurea e dei Corsi di specializzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia, intendano prepararsi a svolgere in modo coscienzioso e corretto la professione medica. Viene perciò offerta una impostazione chiara sui criteri etici di fondo, applicandola ad alcuni rilevanti e attuali problemi, scelti fra i più conosciuti e dibattuti nell'ambito dell'esercizio della medicina. Ma l'opera è rivolta anche a chi intenda approfondire per vari motivi la disciplina: docenti di Bioetica, componenti dei Comitati Etici, perfezionandi in Bioetica, cultori della materia in generale, sia nell'area della medicina sia in quelle della giurisprudenza e della filosofia; essi possono trovare qui sia la presentazione e la discussione delle linee fondative sia la esposizione etica relativa ai singoli temi speciali, dalla ingegneria genetica alla eutanasia. L'opera evidenzia una precisa chiave di lettura e un'impostazione filosofica, quella del personalismo ontologicamente fondato, e ciò fin dalla prima edizione, in maniera coerente e senza sottacere il confronto con altre visioni filosofiche. Questa impostazione, che presuppone la metafisica razionalmente fondata nell'antropologia filosofica sottesa alla parte etico-applicativa, è, ad avviso dell'autore, l'unica valida e sostenibile, capace di resistere alle critiche del relativismo.