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La riflessione e gli approfondimenti critici su importanti personalità di artisti, come Vincenzo Foppa, i Bembo, Paolo da Cailina il Vecchio, Giovan Pietro da Cemmo, il Maestro di San Felice del Benaco e il miniatore Giovan Pietro Birago, si accompagnano a nuove indagini sul territorio bresciano, che conserva una grande ricchezza di cicli di affreschi, in parte ancora inediti, frutto di una tradizione figurativa qualificata dai rapporti con la Lombardia e con il Veneto. Le persistenze tardogotiche, nobilitate dall'intervento di Gentile da Fabriano nel Broletto di Brescia, individuabili nel corso di tutto il Quattrocento, trovano ad ogni passo significativi spunti di rinnovamento in direzione umanistica, culminanti negli altissimi esiti della pittura foppesca. I saggi raccolti nel presente volume intendono offrire nuove precisazioni filologiche e documentarie, proporre all'attenzione opere ancora inedite, approfondire le tecniche della pittura murale, chiarire alcuni problemi iconografici e suggerire ipotesi critiche intese ad inserire la pittura bresciana nel più ampio contesto della cultura figurativa del Quattrocento padano.