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La personalità di Cesare Cesariano (Milano, 1475-1543) è tra le più significative del Rinascimento artistico e architettonico padano. Cresciuto all'ombra di Bramante e Leonardo, Cesariano svolse la sua prima attività di pittore tra Ferrara, Reggio e Parma. Rientrato a Milano attorno al 1513, lavorò per il Duomo e per il Castello di Porta Giovia. Ma il suo principale impegno fu il volgarizzamento del De Architectura di Vitruvio accompagnato da un fitto commento testuale e iconografico. L'edizione uscì nel 1521 dalla tipografia comasca di Gottardo da Ponte. L'opera risulta essere il primo volgarizzamento a stampa del trattato augusteo, per di più accompagnato da un apparato che ne accentuava gli intenti di attualizzazione nell'ambito del rinascimento non solo lombardo, come attesta la fortuna su scala europea delle sue illustrazioni.