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Un inventario di incontri, storie, voci, archiviati negli anni e custoditi con passione, viene qui recuperato dal sottobosco della memoria e riproposto in forma di racconti a dire che in ogni vita ci sono giorni pari e giorni dispari con i quali misuraci. Essi si snodano come una preghiera laica, forse un galateo evangelico, in ogni caso una dichiarazione sommessa della nostra precarietà e del bisogno di ciascuno di un tu con cui confrontarsi, da cui essere considerato e amato. E suggeriscono che, solo uniti, i talenti di ciascuno possono generare quella forza capace di sconfiggere le rassegnazioni mettendo in soggezione certe nostre piccole storie, ma anche la Storia. Il libro abbraccia quattordici testi narrativi, sette per voce femminile, sette per voce maschile. Tra questi una fiaba che, attraverso sottili venature, accomuna il sentire dei vari personaggi, e un Confiteor dell'autrice sulla felicità. C'è un filo che lentamente si dipana a disegnare una matrice comune ai rivoli narrativi di questi spaccati umani di cui sono protagonisti donne e uomini di età differenti, di contesti, interessi ed esperienze di vita diverse che si interrogano sul senso dell'esistenza, la propria in rapporto a quella altrui, partendo da un episodio, un'illuminazione, un evento inatteso o, semplicemente, da una presa dí coscienza.