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Non è un romanzo. È una variopinta raccolta di cronache d'epoca, aneddoti, informazioni gastronomiche che si snodano nella seconda metà dell'800 e a cavallo del secolo successivo. Si raccontano importanti eventi, come la nascita della ferrovia del Brennero, lo sviluppo del turismo nelle località dolomitiche e in quelle climatiche e termali, in particolare a Merano. Ma è la storia dei Würstel a fare la parte del leone, con tante notizie curiose e divertenti. L'autore ha pensato di abbinarla alla storia della birra, in particolare di una birra che ha conosciuto sin dagli inizi un grande riscontro tra i cultori della bionda bevanda, grazie anche all'abilità e capacità di alcune intraprendenti figure femminili. Il titolo del libro è anche quello di un capitolo dedicato a Karl Abarth, il nonno del famoso Carlo, il mago dei motori e delle marmitte, che ancor oggi dà il nome ad autovetture di grande successo. Sarà il nonno, però, a creare per primo un "tubo", non di metallo, ma di un gustoso mix di maiale e manzo, il famoso salsicciotto "Meraner Hauswurst", che si trova ormai in tanti supermercati e macellerie. È curioso che la marmitta sia stata chiamata in passato anche "salsiccia", rafforzando, quasi in modo surreale, il legame tra nonno e nipote. Tutto è inserito nel contesto turistico dell'epoca, in cui compaiono personaggi d'eccezione, come l'imperatrice Sissi, nonché tanti nobili europei, in particolare russi. Al termine di ogni capitolo compare un "capitolo bis" dedicato alla storia ai un tipo di Würstel: si va dal Frankfurter o Wiener alla Weisswurst di Monaco ai Baviera, dai piccoli Nürnberger allo Hot Dog degli Stati Uniti, e così via. Un libro da gustare con la senape. O se volete con il cren o il ketchup, accompagnato magari dai crauti. Naturalmente con una buona birra!