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Lo straordinario sviluppo delle neuroscienze e il loro impatto sulla teoria psicoanalitica hanno portato in primo piano il tema delle interazioni non verbali tra analista e paziente. Malgrado l'enorme potenziale di questo tema per la pratica dell'analisi, però, gli studi dedicati alla clinica sono rimasti scarsi, convenzionali e ben poco innovativi. L'obiettivo di questo libro, denso e ricco di spunti, è quello di porsi al crocevia tra verbale e non verbale, fornendo gli strumenti e gli esempi clinici necessari a far dialogare i due mondi. L'autrice, con un lungo percorso di danzatrice alle spalle e una vasta esperienza come analista, ha scelto di mettere a fuoco, tra le diverse modalità di interazione non verbale, quella relativa al movimento, al suo ruolo nella comunicazione terapeutica, e al modo in cui esso può contribuire alla comprensione e alla cura della psicopatologia. In una prima parte teorica rilegge la storia della psicoanalisi alla luce del ruolo attribuito al corpo e all'azione, partendo da Freud e mostrando il contributo fondamentale di analisti come Alexander, Deutsch e Reich, e l'apporto di Ferenczi, Klein, Kohut. Nella seconda parte vengono presentati sette casi cimici in cui l'analisi del movimento si è rivelata decisiva: La Barre individua differenti livelli di movimento e di comportamento non verbale, che possono diventare oggetto della discussione terapeutica o richiedere invece, da parte dell'analista, un'interazione e una risposta a livello non verbale.