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La disciplina del Movimento autentico affonda le sue radici nella danza intesa come strumento terapeutico, e in particolare nella Danza-Movimento Terapia, nata negli Stati Uniti intorno agli anni quaranta del secolo scorso come modalità di approccio relazionale alla persona. E negli anni cinquanta che Mary Withehouse, di formazione psicoanalitica junghiana, sviluppa per prima le tecniche di immaginazione attiva attraverso la nozione di "movimento autentico" il movimento proprio di ciascun individuo che nell'attività spontanea di improvvisazione dà accesso agli strati più profondi dello psichismo. Il lavoro attuale della Adler prende le mosse dall'esperienza della Whitehouse e dalle ricerche di John Weir nel campo delle relazioni interpersonali e della teoria psicodinamica. La disciplina del Movimento autentico nasce dalla sfida di mettere insieme il sapere corporeo della danza con l'esperienza della psicoanalisi. E caratterizzata da un rigoroso setting contenitivo nel quale si rende possibile la regressione a stati di coscienza alterati, che riportano in superficie memorie corporee non direttamente accessibili al verbale: ciò che si propone è qualcosa di per sé inspiegabile, l'esperienza diretta attraverso il movimento corporeo.