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Nel primo volume della sua autobiografia (La lunga attesa) Bion rievocava un'infanzia e una giovinezza vissute nell'India coloniale e nell'Inghilterra vittoriana, concludendo con le pagine della sua drammatica esperienza della prima guerra mondiale, in cui combatté giovanissimo. Questo secondo volume si divide in due sezioni: una è costituita dalla prosecuzione del racconto autobiografico degli anni che vanno dalla fine della prima guerra mondiale alla fine della seconda; l'altra si compone di una scelta di lettere scritte da Bion alla seconda moglie Francesca e ai figli Parthenope, Julian e Nicola. La prima parte (A ricordo di tutti i miei peccati), che abbraccia trent'anni di vita di Bion, è tutto fuorché un convenzionale resoconto autobiografico e dipinge vigorosamente il periodo cruciale della formazione di un uomo che ha lasciato un segno profondo nella storia della psicoanalisi. Alla prima parte autobiografica si contrappone la sezione epistolare. L'altra faccia del genio, infatti, ci mostra un Bion inedito, così come lo conosceva soltanto la sua famiglia, con le sue emozioni, il suo umorismo, il suo interesse per la verità, i suoi lampi di intuizione, le sue debolezze e i momenti di depressione. Al completamento del quadro contribuiscono le riproduzioni di alcune lettere ai figli con i deliziosi disegni di mano di Bion, rivelatori di umorismo e candore sorprendenti.