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Prendendo le mosse dalle teorie reichiane, e integrando in esse una forma di massaggio creata dalla fisioterapista norvegese Aadel Bülow-Hansen, Gerda Boyesen elaborò il metodo di psicoterapia corporea chiamato 'psicologia biodinamica'. Questo metodo, che si è subito diffuso in Europa e in America, costituisce, insieme alla tecnica Alexander, al Rolfing, al metodo Feldenkrais, uno dei pilastri di questo vasto e fertile campo di ricerca. Nella psicologia biodinamica, il terapeuta suscita, grazie al massaggio, alla parola o al silenzio, uno stimolo interiore; in seguito, egli lascia emergere dalle profondità del corpo il processo dinamico che provoca l'affiorare delle emozioni, che si evidenziano nelle appropriate reazioni fisiche e vegetative. Secondo Boyesen, nel corpo vi è un processo che regola e armonizza le tensioni: la psicoperistalsi ne è la manifestazione tipica e più accessibile, e la terapia si propone di favorirla. Recuperando la circolazione bioenergetica e psicoperistaltica, l'individuo si sente felice, in armonia con l'universo e in contatto con la vita e la realtà.